Giuseppe Alfieri: l'archistar del Settecento piemontese
Giuseppe Alfieri
Giuseppe Alfieri: l'archistar del Settecento piemontese
Nel Settecento, Giuseppe Alfieri fu l'architetto di fiducia della corte sabauda in Piemonte. Nato ad Asti nel 1714, Alfieri studiò a Roma prima di essere nominato "Primo Architetto e Soprintendente delle Fabbriche" di Vittorio Amedeo III di Savoia nel 1738. In questo ruolo, Alfieri progettò alcune delle regge e dei palazzi più spettacolari d'Italia, tra cui la Palazzina di Caccia di Stupinigi, la Reggia di Venaria Reale e il Castello del Valentino.
Le creazioni di Alfieri riflettono la ricchezza e il prestigio raggiunti dai Savoia nel Settecento. La costruzione della Palazzina di Caccia di Stupinigi iniziò nel 1729 per volere di Vittorio Amedeo II. Con la sua pianta ellittica, il portico circondato da colonne e la cupola maestosa, Stupinigi è il capolavoro di Alfieri e uno degli edifici barocchi più spettacolari al mondo. All'interno, gli affreschi celebrano la dinastia sabauda, riflettendo la funzione della reggia come simbolo del potere monarchico.
La Reggia di Venaria Reale è un altro trionfo del barocco piemontese. Ricostruita da Alfieri tra il 1697 e il 1714, Venaria è famosa per le sue immense dimensioni, le facciate decorate, i giardini e le fontane. Con i suoi 80 ettari di estensione e oltre 40 sale, Venaria Reale è una delle più grandi e scenografiche regge barocche in Europa.
Alfieri lavorò anche al Castello del Valentino, storica sede dell'Università di Torino, al Teatro Regio di Torino e a diversi altri progetti in Piemonte e Liguria. Alla sua morte, nel 1767, Alfieri lasciò dietro di sé alcune delle più celebri architetture barocche d'Italia. Le sue creazioni hanno contribuito a definire l'identità dei Savoia e dell'arte piemontese nel Settecento.
Giuseppe Alfieri può essere considerato il più influente architetto del barocco piemontese. Le sue regge e i suoi palazzi sono capolavori senza tempo che continuano ad affascinare milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo.